martedì 26 gennaio 2010

Non oltre mezza

Non oltre mezz'ora, mio caro,
non oltre mezza. Ed è così che vivo
molte vite in un sol giorno, ruzzolando
come un'alice nella farina e ormai reso
tonto. E alle volte, preda del tedio, cado
in profondi abissi di niente da cui, presto,
mi sputa via l'infinito, al quale resto pur
sempre indigesto. Oppure, affascinato
da un ramo che si muove tal quale un
neonato che vede per la prima volta,
mi perdo nel reale inumano scevro
d'ogni istinto manomissore. E mi chiedo
come mai l'europeo, per quale disegno
di dio o demonio, abbia voluto scavalcare
l'oceano e arrogarsi la terra, facendo
stracci delle culture dei popoli che non
hanno ossessioni ed ansie di possesso.

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