Guarda! La ola del salubre eucalipto
mi saluta irridente pettinando le
nuvole striate, come una donna fatale.
E la montagna soffia sul fertile
Campo di meraviglia, aureo
vaso di invise bellezze sublimi.
Su, Madre, prendi a sberle la tua
Prole, ebbra di miti posticci,
scuotila, nei tuoi occhi madidi.
E ancora passano vuoti i sette carri,
Per quanto a sostare s'ostinino
alle usitate deserte stazioni.
giovedì 21 gennaio 2010
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