La sera, dai piedi stanchi,
è già sulla via dei ricordi,
il viso ascoso nei baveri alti.
Nel paese un minuto vegliardo
fra le caffetterie fa la spola;
sopra, le ultime faville ribelli.
Il salice, per sua parte,
prova invano a circuire la luna
con le sue foglie più alte.
E immoto sento, intanto,
via via montare una lacuna.
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