sabato 26 settembre 2009

IL PUNTO DELLA SITUAZIONE

Nel terzo del corso della vita mi ritrovo mio malgrado in un mondo difficile, del quale non è tracciata alcuna via. La gran parte delle mie energie è spesa col vano stridere del mondo, frutto del non andare.
Vedo un difetto di prospettiva. Vedo una perdita di orizzonte. Vedo un cancellare di strade.
Di contro, sento la volontà di bloccare e rimestare l’umanità e i suoi discutibili prodotti, prigionieri del grande catino forgiato dai fabbri orbi.
Il compito che mi son dato è duro in modo indicibile. Trovare la via cancellata dai fabbri. Seguirla contro corrente. Probabilmente non avrò successo, ma questo non è la cosa importante. Mi conforta sapere che ci sono altri che sentono questo imperativo interiore.
E’ vero,molti di noi testimoniano questa estrema difficoltà con varie forme di esteriorizzazione della lamentazione. Non vorremmo doverci esaurire in questi esercizi.

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